lunedì 9 aprile 2012

CERESIO’S FESTIVAL


CERESIO’S FESTIVAL 02 07 2011
IL MIO SANREMO

(in coda all'articolo, il video e la canzone)

2 Luglio 2011, piazza Bossi di Porto Ceresio, ore 18.00, i partecipanti al concorso canoro indetto dalla Pro Loco, si apprestano a provare.
Fa caldo, il sole è cocente, lì, in riva al lago.
Ho percorso tutto il tragitto da casa a domandarmi cosa stessi facendo. “E’ una follia!”, continuavo a ripetermi, mentre le viscere si contorcevano dalla fifa.
Mettersi in gioco, per la prima volta, a 48 anni, confrontarmi con un gruppo di ragazzi di un’età compresa fra i 20 e i 28/30, con l’eccezione di una ragazzina quattordicenne dalla voce strepitosa; ragazzi che studiano canto da anni, persone che cantano nei locali, che fanno serate…
Io canto da soli due anni in un gruppo, ma non inseguiamo ambizioni, non facciamo serate: ci esibiamo alla festa di Natale e a quella di fine anno della scuola.
Ho iniziato a studiare canto seriamente, coltivando la mia passione, il mio sogno di bambina, solamente dallo scorso Dicembre.
Perché presentarmi ad un concorso serio, perché confrontarmi, sottopormi al giudizio di una giuria di esperti, musicisti, maestri di canto e composizione, discografici?
Perché  lo VOGLIO. FORTEMENTE LO VOGLIO!
Inizio delle prove, ci assegnano il numero che ci contraddistinguerà durante la gara: sono la numero NOVE. In tutto siamo 23.
Mi guardo intorno: ragazzi tesi, agitati, come me. Chi fuma come un turco, chi continua a spruzzarsi in gola spray balsamici, chi beve acqua come una spugna, me compresa (ho la gola totalmente asciutta, per l’agitazione).
Oddio, devo cantare a memoria! … Io sono abituata a leggere i testi, durante i concerti col mio gruppo.
Calma, Laura, calma…
Devo mettere insieme un sacco di cose: respirazione diaframmatica; attacco glottale, aspirato, simultaneo; maschera facciale; appoggio, ancoraggio…
Devo cercare di essere disinvolta sul palco, devo abbandonare le tensioni, devo abbandonarmi alla musica, seguire il tempo, placare il violento tum tum del cuore.
E guardare, per la prima volta, il pubblico e non un foglio stampato, dietro al quale avevo sempre nascosto le mie insicurezze.
Gli altri concorrenti sono bravi. Accidenti, se sono bravi!!!
Alcuni presentano canzoni difficili, molto tecniche, anche in inglese. Un po’ mi scoraggio, ma sono DECISA AD ANDARE FINO IN FONDO A QUESTA PROVA, perché è la MIA prova.
Ore 21.30, si accendono le luci sul palco e la presentatrice annuncia l’inizio della gara.
Sfiliamo tutti insieme, esibendo il numerino: flash di macchine fotografiche, applausi del pubblico, adrenalina a mille.
E via, alla competizione!
Non posso vedere i miei compagni di avventura, poiché siamo tutti dietro le quinte, posso solo sentirli: sono ancora meglio che nelle prove. Ognuno dà il meglio di sé, tira fuori la grinta, gioca tutte le sue carte.
Il clima dietro le quinte è caldo, anzi bollente. I ragazzi fanno scongiuri, ripassano i pezzi, ballano sulle note di chi in quel momento si sta esibendo. Qualcuno va in ansia e vorrebbe piangere. Parliamo tra di noi delle nostre paure.
All’inizio con me sono distanti, mi vedono “vecchia”, poi iniziano a sciogliersi, anche perché io mi avvicino e parlo con loro. A quel punto divento la chioccia, la sorella maggiore, forse la mamma, per alcuni. Ed ecco che mi buttano le braccia al collo, mi baciano sulle guance, mi tengono la mano, in cerca di conforto, di sostegno, quello di cui avrei bisogno anche io. Isabella non smette di abbracciarmi. Parla a raffica, per stemperare la tensione.
Una ragazza, Cinzia, mi racconta la sua storia. E’ sfiduciata, si sente incapace, non all’altezza. Eppure l’ho sentita: è brava, ha una bella voce. Non crede in se stessa, continua a ripetere che gli altri sono più bravi, che verrà eliminata. Le faccio coraggio, la sprono a dare il massimo, tanto, vada come vada, è già un successo essere lì, significa già avere vinto la sfida con se stessi.
Cantiamo tutti una volta i nostri pezzi e attendiamo il responso della giuria: verranno scelti gli otto finalisti, che ricanteranno. Dopo di ché verranno proclamati i tre vincitori.
Non mi aspetto nulla. Invece…
SONO IN FINALE!!!
 Dio, non ci posso credere: SONO IN FINALE!!!
E’ una gioia immensa! Un’emozione enorme, una felicità grandissima!
Mi basta così: sono felice così.
La seconda volta, canto rilassata, proprio perché davvero mi basta così. Nemmeno pensavo che avrei mai avuto il coraggio di salire su questo palco.
Il mio pezzo viene annunciato dalla presentatrice:
Laura Veroni canta IL MARE IMMENSO, DI GIUSY FERRERI.
Ed ecco un coro di voci si leva alla destra del palco (è un gruppo di ragazzi, ma non riesco a vederli: ho i riflettori puntati e la sera è buia): “Dai, Laura, facci annegare nel tuo mare!”.
Terminate le esibizioni degli otto finalisti, veniamo invitati tutti sul palco, a sfilare davanti al pubblico e alla giuria.
Poi…
Vengono proclamati i tre vincitori del festival e…
 CI SONO ANCHE IO!!!
Io, Cinzia, la ragazza che diceva “Non ce la farò mai”, e Marco, il ragazzo col quale sono entrata in sintonia da subito. Ci abbracciamo tutti e tre, colmi di felicità pura.
Cinzia piange, mi guarda con occhi smarriti, mi stringe forte, affonda il viso nell’incavo del mio collo. Vorrei baciarla: SONO FELICE PER LEI, LO SONO PER MARCO E LO SONO PER ME!!!
Ci guardiamo negli occhi tutti e tre e i nostri sguardi dicono tutto, senza bisogno di sprecare parole. Ognuno di noi porta con sé la propria storia. Ci stringiamo, posiamo per le foto di circostanza, sorridiamo e respiriamo tutto quello che possiamo di questa lunga notte.




Di seguito l'articolo pubblicato su LaPrealpina.it



 LAPREALPINA.IT
LA GARA

La prof canta. E sale sul podio

Laura Veroni: da insegnante alla Vidoletti a applaudita voce del Ceresio's Festival

Porto Ceresio - Una "prof" sul podio canoro. Un'esperienza che diventa racconto per il suo blog e che insegna che nessun ruolo sociale e tanto meno alcun'età anagrafica - nel caso dissimulata da spirito e appeal refrattarî al tempo - possono contenere gli slanci dell'anima.
Proseguono così, tra l'incanto condiviso da chi si cimenta e da chi applaude, le notti magiche di Porto Ceresio. L’altra sera la piazza centrale era gremita di pubblico che ha assistito alla seconda edizione del "Ceresio’s Festival", concorso della canzone organizzato dall’attiva Pro Loco presieduta da Sergio Giacon. Si sono succeduti sul palco ventitré concorrenti (foto Blitz), di età compresa fra i tredici e i quasi "anta", alcuni provenienti anche da diverse regioni italiane. Una giuria tecnica ha scelto il vincitore. Si tratta di Marco Orlando di Varese, che ha interpretato "Il mare calmo della sera". Al secondo posto Cinzia Campo di Cuasso al Monte e al terzo, per l'appunto, Laura Veroni, insegnante di Lettere alle scuole medie dell'Istituto comprensivo "Vidoletti" di Varese. La direzione dell’evento musicale, che fa di Porto Ceresio una piccola Sanremo, è stata affidata ad Italo Case, mentre Miriam Giuliani è stata la presentatrice della serata, interamente ripresa dall’operatore Gianni Verdolini. E ora si pensa all’edizione del prossimo anno: per informazioni si deve utilizzare l’indirizzo di posta elettronica ceresiofestival@libero.it.





Lau

13 commenti:

  1. non ci posso credere !!! il blog della mia cantante preferita !!!
    Claudio

    RispondiElimina
  2. davvero un blog fantastico brava .......ciao gigi

    RispondiElimina
  3. ANCHE UN VIDEO !!!!!
    Non ci posso credere !!! Anche la mia regista preferita !!!
    Claudio

    RispondiElimina
  4. Senza parole! Bellissima voce e tu: STREPITOSA. J.

    RispondiElimina
  5. Che dire, anche nel canto la numero 1 ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Troppo buono, Daniele!
      Veramente, per la giuria, la numero 3 :-)!
      Ciao
      Un sorriso

      Elimina
  6. Pure il video!!! e chi ti ferma più?!
    Immagini stupende, ricordo indelebile.
    Baci
    Mara

    RispondiElimina
  7. Lau sei strepitosa!!! e come sempre bellissima,COMPLIMENTI!! <3
    fede :*

    RispondiElimina