venerdì 13 luglio 2012

martedì 3 luglio 2012

Foto ricordo: cena di fine anno 2012 alla Vidoletti

Ultimo giorno di scuola: a tavola tutti insieme!
Insalata di cereali, torte salate, arancini, spiedini di formaggio e pomodori, affettati vari, verdure fresche, frutta e dolci a volontà
 (compresa la mitica Pastiera di Stefano)!
Il preside ci vorrebbe tutti in posa per la foto ricordo, ma la grande attrazione sono i piatti...

(foto di Carlo Zanzi... o di Stefano Maffia?)

lunedì 2 luglio 2012

Foto ricordo... dall'ultimo collegio docenti

29 Giugno 2012:
Ultimo collegio docenti 

Buone Vacanze a tutti!!!



(foto di Carlo Zanzi)

LA PROFE, diario di un'insegnante con gli anfibi




Certo che noi insegnanti riusciamo a pensare alla scuola anche quando siamo in vacanza… 
Ho appena finito di leggere “La Profe” di Antonella Landi, una sorta di diario o meglio il diario di un’insegnante con gli anfibi, come recita il sottotitolo.   
Sto trascorrendo l’estate in letture di vario genere, alcune mi appassionano di più, altre meno. Prima di leggere quest’ultimo libro, mi ero documentata in internet, dal momento che ne avevo sentito parlare da alcune colleghe e mi aveva incuriosita.         
La Profe… mitica agli occhi dei suoi alunni!  
Che si può trovare in queste pagine? Tutto il mondo della scuola, direi, dagli alunni ai colleghi ai genitori, al bidello (Angelo), persino l’apparato burocratico con i consigli di classe e i collegi docenti. Ma, a farla da padrona, è lei, la… no, risposta sbagliata! Non è la Profe, bensì la CLASSE. La Profe direi che è un po’ la co-protagonista e, alla fine, anche la regista della storia. 
Credo che molti di noi docenti si ritroverebbero nelle pagine della collega, ma ritroverebbero soprattutto le situazioni. Già, perché la Landi descrive la vita scolastica, specialmente quella svolta tra i banchi della propria classe, in maniera  fedele e veritiera. Leggendola, mi sembrava, a volte, di trovarmi nelle mie I^ e II^D di quest’anno, ma anche in tutte le classi che ho “vissuto” negli anni passati.   
Dieci anni di precariato prima del tanto agognato passaggio in ruolo per lei, proprio come per me, con la sola differenza che io ho sempre insegnato alla scuola media, mentre lei vi è approdata “quasi per sbaglio” o meglio per una scelta forzata.      
Nel testo si traccia anche il ritratto dei colleghi. Alcuni di loro potrebbero essere miei e mi viene da sorridere…         
Ci sono molte affermazioni dell’autrice che rispecchiano il mio modo di sentire, ad esempio quella relativa ai compiti per le vacanze (anch’io ne do pochissimi, nella profonda convinzione che la vacanza è tale in quanto “vacante” da impegni), quella in cui si asserisce che il posto dell’insegnante è con i ragazzi e non altrove (vedi riunioni, sala proff  ecc…, pur comunque necessari, anche se non devono sottrarre troppo tempo al docente né, tantomeno, assorbirne le energie più di quante ne necessitano per dedicarsi agli alunni), che il lavoro dell’insegnante è una missione e va svolto con PASSIONE…      
Sono fautrice anch’io dell’AMORE per i ragazzi che mi vengono affidati, ma, a differenza della Landi, voglio aggiungere anche l’amore per i colleghi. Forse lei non ha vissuto abbastanza a lungo in un istituto per “innamorarsi” dei colleghi o forse non è stata fortunata quanto me a trovare un ambiente così familiare e dei colleghi come i miei, dei quali credo che non riuscirei a fare senza, in quanto sono diventati ormai la mia seconda famiglia (ma io sono nello stesso istituto da ormai dieci anni).   
Il libro è uno spaccato esilarante della vita scolastica, con venature ironiche e sparate divertenti, scaturite dalle bocche ingenue, ma non tropo, di ragazzini di undici/dodici anni. Un libro sciolto, ma al contempo appassionante, che si legge tutto d’un fiato, un’esperienza letteraria da provare per noi insegnanti, soprattutto per alcuni, che potrebbero forse finalmente riuscire a vedere nei ragazzi che hanno di fronte qualcosa di più del semplice ruolo di alunno e potrebbero vedere, magari, anche qualcosa di più di se stessi come docenti e come persone.

(Articolo scritto nell'Agosto 2007)