lunedì 7 luglio 2014

CERESIO'S 2014, IL DIETRO LE QUINTE


Dopo giorni di pioggia, finalmente il sole!      
Arrivo a Porto Ceresio che sta per iniziare il check-sound e i cantanti sono già schierati davanti al palco per la prova volumi.    
Ecco la mia Cinzia che mi viene incontro sorridente, mi bacia e mi abbraccia.
<<Ti presento Sabrina>>, mi dice. <<L'ho conosciuta in Facebook>>.    
Sabrina sfodera un sorriso caloroso e mi stringe la mano. <<Tu sei Laura, quella dell'articolo sul Ceresio dell'anno scorso, vero?>>, mi dice.     
Sì, sono io. Mi spiega che si è iscritta perché ha letto nel mio blog dell'atmosfera di questo concorso e allora ha contattato Cinzia Campo, che io avevo nominato nel mio articolo, e si è lanciata in questa avventura.    
"Che bella cosa!", penso.    
Il bello di questo festival, infatti, è proprio il clima che si viene a creare tra i partecipanti. Mi viene da dire: il bello dietro le quinte. E' lì, infatti, che abbiamo l'opportunità di conoscerci, di scambiarci emozioni, ansie, sorrisi di incoraggiamento. 
Per me questo è il terzo anno di partecipazione e, come i precedenti, sono la concorrente più vecchia. C'è un abisso che mi separa dagli altri. Sono tutti ragazzi dai 17 ai massimo 30 anni. Eppure non avverto questo abisso, eppure non me lo fanno avvertire. Mi sento una di loro, sto bene con loro. Sarà che sono abituata, per la mia professione, a vivere in mezzo ai giovani, sarà che mi sento sempre giovane dentro, sarà che stare con loro è rasserenante...  
Ho ritrovato persone che conoscevo già e ne ho conosciute di nuove.  Ci siamo salutati con affetto, come se il tempo non fosse trascorso dall'ultima volta, come se ci fossimo visti soltanto l'altro giorno.
Ed è stato bello scambiarsi le proprie emozioni, nell'attesa di cantare, supportarsi a vicenda e sentire questo supporto, che è la forza del gruppo.  
Ma la cosa più bella è stato il risveglio, la mattina seguente, nell'aver trovato in Facebook la richiesta di amicizia da parte di alcuni di loro.     
Sono piccole cose, ma sono quelle che ti fanno stare bene, che ti fanno capire che quello che conta di più sono proprio le relazioni tra le persone.
Vi abbraccio tutti, ragazzi!
Un bacio grande, in particolare, a chi, per vari motivi, ho sentito più vicino: Cinzia, naturalmente, alla quale sono legata da un affetto ormai triennale, Sabrina, Alessandro, Francesca (la vincitrice di questa edizione!), Giulia dall'abitino a fiori, che è stata tanto tenera e carina nel condividere con me quasi l'intera serata, seduta al mio fianco.     
Un bacio speciale va a due persone che mi hanno fatto una sorpresa inaspettata: Luca e Matteo, due miei alunni che sono venuti a sentirmi e che ho trovato a fine serata dietro le quinte. Piccole cose che ti allargano davvero il cuore!    
Grazie, cuccioli! E grazie anche alle vostre famiglie!

Complimenti alle tre vincitrici: FRANCESCA GUERRINI, CINZIA CAMPO e MAILA CASPANI!

E da ultimo, ma non ultimo (come si suol dire), complimenti al super ospite, MARCO MURARO



venerdì 4 luglio 2014

Omaggio a Giorgio Faletti

Faletti era un grande, una delle persone più versatili nel mondo dello spettacolo e della letteratura contemporanea.
Ricordo ancora di lui i personaggi che risalgono all'epoca del mitico Drive In, quando ero una liceale e aspettavo la domenica sera per vedere Vito Catozzo o la suora, solo per citare due dei personaggi da lui interpretati.
Ancora oggi mi viene da dire ai miei alunni (quando li scopro a scopiazzare): "... e credete voi che io non vi veda?"     
Ma Faletti non era solo un cabarettista (uno dei miei preferiti), ha dimostrato di essere molto di più in campo artistico: attore, cantante (come dimenticare il Signor tenente di Sanremo?) e scrittore di successo.        
Ho letto quasi tutti i suoi libri e li ho trovati tutti belli. Il primo, Io uccido, divorato in due giorni, il secondo, Niente di vero tranne gli occhi, ancora più bello, poi era riuscito a cambiare completamente genere col terzo romanzo, Fuori da un evidente destino, e ancora con i racconti, Io sono Dio...     
Lo stimavo molto.      
Giorgio Faletti (immagine da internet)

Una sera a una presentazione del GialloLago, mi è stato chiesto quale libro scritto da altri avrei voluto avere scritto io. Ho risposto che avrei voluto che fossero miei tre libri: Venuto al Mondo, Come Dio comanda e Io uccido.    
Ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto conoscerlo personalmente, ho sempre pensato a lui come a una persona che avesse dentro un universo da esprimere.       
Mancherà, sicuramente mancherà la sua impronta, non trovare più suoi libri tra le novità in libreria o sugli scaffali dell'Esselunga, non vederlo più recitare in qualche film. Capiterà spesso, ora che la notizia della sua morte è fresca, sentir parlare di lui, vedere esposti tutti i suoi libri, sentire alla radio il signor tenente, rivedere Notte prima degli esami... sì, capiterà. Ma qualunque cosa sarà dopo, di certo nessuno potrà mai dire che non abbia lasciato il segno in una generazione che, come la mia, è cresciuta con lui.
Voglio ricordarlo con due sue frasi che reputo significative.
    
La prima è rappresentativa di quello che lui è stato:

Sono un giocatore. Non sono mai immobile. Non mi ripeto. Investigo, corro, rischio, sperimento. Vorrei che la gente sapesse che in tutti questi anni non mi sono mai fermato. Continuo a cercare strade nuove. 
Giorgio Faletti, 2013
(Sissi De Rosa)

L'altra la scrivo soprattutto per me, per non dimenticarla mai:

Ma il coraggio è anche questo. La consapevolezza che l’insuccesso fosse comunque il frutto di un tentativo. Che talvolta è meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile che non partite mai.     
Da "Fuori da un evidente destino"  
(Sissi De Rosa)


Ciao, grande uomo! Abbiamo condiviso le stesse passioni! 
E' stato un piacere averti conosciuto.