domenica 30 novembre 2014

UN FOTTUTO NATALE

E' uscita oggi l'antologia dei racconti vincitori del concorso indetto da Meme Publishers 

CARTOLINE DI NATALE.

E' possibile scaricare gratis. 
Per chi lo desidera, basta cliccare QUI!
Il mio racconto si intitola: 
UN FOTTUTO NATALE.

Un sentito GRAZIE a Meme Publishers!

la copertina della raccolta

sabato 29 novembre 2014

ULTIMA FERMATA SAN BABILA

Martedì 2 Dicembre 2014 
sul sito di LETTURE DA METROPOLITANA uscirà il mio racconto 


ULTIMA FERMATA SAN BABILA

classificatosi secondo al concorso omonimo.

Un pomeriggio coinvolgente, quello di oggi a Milano, in via Cenisio 62, nella suggestiva location di A VOLTE SPAZIO, dove il pubblico ha potuto ascoltare i 10 racconti finalisti del concorso, letti con grande professionalità dagli attori della compagnia teatrale SpazioQua.
Luci soffuse, musica di sottofondo (rigorosamente dal vivo), immagini proiettate su maxi schermo: questo lo scenario della sala in cui si è svolta la premiazione.



Un sentito GRAZIE alla giuria, agli organizzatori Cinzia, Bibiana e Cristian e all'attrice che ha magistralmente interpretato il mio testo. 
Un grazie anche al pubblico presente in sala e a tutti coloro che vorranno leggermi.



domenica 9 novembre 2014

TIKI... TI, da Max dei Fichi d'India!

locandina (particolare)

Ieri sera, sabato 8 Novembre 2014, il nostro gruppo, la CLASSE F, si è esibito al TIKI... TI, il locale di Max dei Fichi d'India.

il nostro logo

E' per noi stato un onore suonare a cantare i nostri pezzi su un palco calcato da gruppi di un certo livello, nonché da noti personaggi dello spettacolo.
Ringraziamo Max, sua moglie (che gestisce il locale) e gli organizzatori della serata, il tecnico dei suoni, che ci ha seguiti da prima del concerto, per il settaggio volumi (e non solo), il personale tutto del locale e la gente che ha partecipato allo spettacolo, restando in nostra compagnia fino a mezzanotte. 
Un grazie anche al DJ, che ha curato le musiche del dopo spettacolo.
Un grazie in particolare va alla mia amica Nadia, che non vedevo da moltissimo tempo e che, venuta a conoscenza dell'evento, ha voluto essere presente.
E, naturalmente, grazie a Gabriele Sottocasa, il nostro agente :-) 

la locandina degli eventi di Novembre 2014

domenica 2 novembre 2014

2 Novembre, Commemorazione dei Defunti

Ho sempre amato "I Sepolcri" del Foscolo, sin dai tempi del liceo, nonostante la fatica nel parafrasare ogni verso. Ancora oggi, quando penso alla morte, mi sovvengono i versi del poeta. 
Quale carme migliore, per commemorare questo giorno?
Trovo il testo, in questa prima parte che riporto di seguito, sempre attuale, nonostante risalga al 1807. E stamattina, mentre osservavo le fotografie sulla tomba di famiglia, non ho potuto fare a meno di riflettere sul fatto che i miei nonni sono nati proprio alla fine dell'Ottocento...

All'ombra de' cipressi e dentro l'urne
confortate di pianto è forse il sonno
della morte men duro? Ove piú il Sole
per me alla terra non fecondi questa
bella d'erbe famiglia e d'animali,
e quando vaghe di lusinghe innanzi
a me non danzeran l'ore future,
né da te, dolce amico, udrò piú il verso
e la mesta armonia che lo governa,
né piú nel cor mi parlerà lo spirto
delle vergini Muse e dell'amore,
unico spirto a mia vita raminga,
qual fia ristoro a' dí perduti un sasso
che distingua le mie dalle infinite
ossa che in terra e in mar semina morte?
Vero è ben, Pindemonte! Anche la Speme,
ultima Dea, fugge i sepolcri: e involve
tutte cose l'obblío nella sua notte;
e una forza operosa le affatica
di moto in moto; e l'uomo e le sue tombe
e l'estreme sembianze e le reliquie
della terra e del ciel traveste il tempo.
      Ma perché pria del tempo a sé il mortale
invidierà l'illusïon che spento
pur lo sofferma al limitar di Dite?
Non vive ei forse anche sotterra, quando
gli sarà muta l'armonia del giorno,
se può destarla con soavi cure
nella mente de' suoi? Celeste è questa
corrispondenza d'amorosi sensi,
celeste dote è negli umani; e spesso
per lei si vive con l'amico estinto
e l'estinto con noi, se pia la terra
che lo raccolse infante e lo nutriva,
nel suo grembo materno ultimo asilo
porgendo, sacre le reliquie renda
dall'insultar de' nembi e dal profano
piede del vulgo, e serbi un sasso il nome,
e di fiori odorata arbore amica
le ceneri di molli ombre consoli.
      Sol chi non lascia eredità d'affetti
poca gioia ha dell'urna; e se pur mira
dopo l'esequie, errar vede il suo spirto
fra 'l compianto de' templi acherontei,
o ricovrarsi sotto le grandi ale
del perdono d'lddio: ma la sua polve
lascia alle ortiche di deserta gleba
ove né donna innamorata preghi,
né passeggier solingo oda il sospiro
che dal tumulo a noi manda Natura.
...

(da: I Sepolcri, U.Foscolo)